L'Antico Testamento è, certamente, una raccolta di testi di eccezionale fattura; in esso l'attore principale non è l'uomo, in quanto tale, ma l'uomo come creatura divina, come parte della natura di Dio. In un certo senso, allora i protagonisti sono Dio e l'uomo, l'atto e l'agente.
Il rapporto tra il Creatore e la creatura è, dunque, di tipo reciproco, all'inizio. Dio crea l'uomo per dare "vita", "filiare". L' "uomo" è nel pensiero di Dio, una parte di sè stesso nell'universo. Poi, intervenuta una natura più cinica, un senso quasi antidivino (e questo senso antidivino è, di per sè tenebra ed assenza di luce poiché l'ombra non esiste da sè ma è solo una mancanza). Questa mancanza di Dio, questo allontamento improvviso dalla convenzione del rapporto AMORE (Ti amo - mi ami) è stata la più grave arbitrarietà dell'uomo di tutti i tempi che furono stati e che saranno stati. Nulla di più spanventoso che allontanare l'Amore di Dio!
Ed allora l'Antico Testamento, dal Genesi in poi, interpreta questo aspetto del Dio violento e vendicativo come un aspetto reso in funzione di una "salvezza" della quale ormai molti cominciavano a temere. E' semplicemente avvincente come Dio resti assoluto protagonista di ogni azione, ogni pensiero, ogni pagina. Anche in quel Cantico dei Cantici, che dovrebbe lodare, invece, la purezza di un desiderio ed amore terreno troviamo lo spunto per identificare nel desiderio univoco della sposa per lo sposo e dello sposo per la sposa la volontà, individuale ed intima, e poi collettiva.
Gli epiteti con cui il Signore viene apostrofato, "Signore degli eserciti", "buono", "saggio", "giusto" (anche nel punire), "misericordioso" sono sicuramente stati al centro di atteggiamenti volti a far risaltare l'antica ambiguità del popolo di Dio. Un popolo che ha raccolto frutti e castighi, che è stato al centro di un rapporto d'amore mai in discussione ma certamente burrascoso e caparbio, fatto di rotture e riavvicinamenti. I massimi momenti sono con Davide e con Salomone.
Cerca nel blog
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
NUOVO CRISTIANESIMO
Chi crede in me, non crede in me ma in Colui che mi ha mandato; chi vede me, vede Colui che mi ha mandato (Gv,12, 44-45)
Il blog di analisi, discussione e confronto sulla tradizione, la storia e la filosofia cristiana. Per ritornare alle origini di un pensiero e di un'azione che hanno rivoluzionato il destino dell'umanità.
Nessun commento:
Posta un commento