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giovedì 15 gennaio 2009

BIBBIA

La Bibbia è un libro universale e straordinario. In esso il popolo ebraico ha trascritto la Parola di Dio, del Dio vivente. Infatti, se molte pagine dell'A.T. sono simili all'epica di popoli precedenti la novità dell'importanza del divino e di un divino unico, di una sorgente sola, di una fonte di luce, splendore e sapienza è appunto una felice intuizione ebraica. Il monoteismo lo hanno iniziato loro contrapponendosi ai vari miti, alle varie gerarchie dei popoli pagani e politeisti.
La Bibbia, invece, viene a spiegare l'uomo e viene ad indicare il destino di un popolo. Schiavi in Egitto, esuli in Babilonia essi si sono sempre pentiti delle loro testarde ed incomprensibili fughe dallo sguardo di Dio e sono sempre ritornati a Lui senza che mai Egli non li perdonasse. Anzi, fermò anche la tanto annunciata ed imminente fine, catastrofe poiché vide che gli abitanti di Ninive si erano convertiti per mano di Giona.
Insomma, la Bibbia è la storia di un rapporto di amore, quello Dio - uomo, millenario ed inscindibile. Nè va della stessa nostra esistenza.

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NUOVO CRISTIANESIMO

Chi crede in me, non crede in me ma in Colui che mi ha mandato; chi vede me, vede Colui che mi ha mandato (Gv,12, 44-45)
Il blog di analisi, discussione e confronto sulla tradizione, la storia e la filosofia cristiana. Per ritornare alle origini di un pensiero e di un'azione che hanno rivoluzionato il destino dell'umanità.