Giovanni, universalmente noto per essere figlio di Zebedeo e Salomè, fratello di Giacomo il Maggiore, il più giovane dei discepoli di Gesù di Nazareth, "il discepolo che Gesù amava", uno dei tre ad assistere alla Trasfigurazione di Gesù su un monte ( probabilmente il Corazin), il discepolo che posava il capo sul petto di Gesù durante l'Ultima Cena, il discepolo noto ai capi che ha potuto assistere al processo di Gesù al Sinedrio e di fronte a Pilato (e questo spiega l'importante presenza di Nicodemo al capitolo 3°, unico Vangelo che riporta tale dialogo, e di Giuseppe d'Arimatea), il discepolo, infine, che corse al sepolcro vuoto giungengovi prima di Pietro e che, entrato dopo di lui, "vide e credette".
Giovanni, dunque, mi sento di affermare essere tra i più importanti discepoli di Gesù. Perché se i dodici, come le tribù, sono tutti scelti dal Maestro e tutti, tranne uno, predicatori, evangelizzatori, martiri e santi Giovanni, che fu l'unico a non subire il martirio, fu l'ultimo testimone diretto a morire, fu autore del Vangelo più "moderno" e più "morale", "spirituale" e "teologico". Per questo nei secoli è noto come il Filosofo, ed è raffigurato dalla Chiesa con un'aquila sull'omero mentre scrive. Perché scrivendo è stato rapito ha volato in alto, ha visto cose indicibilmente belle, superiori, insomma ha fissato gli occhi verso la Luce sembra abbagliarsi proprio come l'aquila che guarda verso il Sole sembra ferirsi.
Il suo, dunque, è uno sguardo particolare. Giovanni rappresenta la spontaneità, l'adesione, l'entusiasmo.
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/alpha/data/aud19870603it.html
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sabato 13 giugno 2009
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NUOVO CRISTIANESIMO
Chi crede in me, non crede in me ma in Colui che mi ha mandato; chi vede me, vede Colui che mi ha mandato (Gv,12, 44-45)
Il blog di analisi, discussione e confronto sulla tradizione, la storia e la filosofia cristiana. Per ritornare alle origini di un pensiero e di un'azione che hanno rivoluzionato il destino dell'umanità.
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