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sabato 30 maggio 2009

La sfida educativa del prossimo decennio

L’insegnamento della chiesa è offerto a tutti

La questione morale «non è un tema nuovo, perché parlare di etica significa parlare della ricaduta del Vangelo nei comportamenti concreti» di ogni persona. Ha ricordato questa mattina il card. Angelo Bagnasco. «Parlare di etica – ha detto il presidente della Cei, rispondendo a una domanda sulla questione morale e sulla coerenza dei politici – vale per qualsiasi persona. La nostra statura interiore dipende molto dall’impianto delle nostre convinzioni e dalla coerenza dei nostri comportamenti». E «ciò vale per tutti, sia per il credente sia per ogni persona». Infatti, «la coerenza dei comportamenti vale per tutti». Il «compito della Chiesa», ha aggiunto il cardinale, «è annunciare il Vangelo nella sua interezza sia sul piano dottrinale sia su quello morale. La Chiesa offre questo suo servizio a tutti coloro che vogliono ascoltarla. L’insegnamento della Chiesa è offerto a tutti».


Cari amici,
segnalandovi uno stralcio dell'intervento del cardinal Bagnasco, ricordo e vi segnalo un libro eccezionale di Don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione Liberazione, dal titolo "Il rischio educativo". Il tema principale del libro è appunto l'educazione. La proposta educativa dell'autore è la comunicazione di una tradizione, per liberare i giovani e metterli nelle condizioni migliori per valutare criticamente ogni aspetto della realtà. Per educare bisogna proporre adeguatamente il passato, dentro un vissuto presente unitamente all'educazione alla critica. Bisogna continuamente chiedersi il perchè di tutto se non vogliamo omologarci e renderci schiavi mentalmente degli altri; i giovani sono già su questa strada e noi li dobbiamo liberare.
L'impegno morale all'educazione spetta a tutti e verso chiunque.

Paolo Marconi

1 commento:

Vito Lorenzo ha detto...

Caro Paolo, sono contento di risponderti su un tema importante che come tu sai mi "tocca". Il problema dell'educazione dei giovani parte dalle esigenze e motivazioni della collettività. L'educazione giovanile cristiana, in particolare, dovrebbe proporsi a modello morale per poi essere riferimento dottrinale; quando si parte dalla dottrina e si arriva alla morale, invece, si rischia di assolutizzare. Educare è motivare, innanzittutto.

NUOVO CRISTIANESIMO

Chi crede in me, non crede in me ma in Colui che mi ha mandato; chi vede me, vede Colui che mi ha mandato (Gv,12, 44-45)
Il blog di analisi, discussione e confronto sulla tradizione, la storia e la filosofia cristiana. Per ritornare alle origini di un pensiero e di un'azione che hanno rivoluzionato il destino dell'umanità.