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lunedì 20 luglio 2009

L'INFINITA DISPUTA: SUE CONDIZIONI E SUE PROSPETTIVE REALI E IDEALI

Israele, l'antica terra di Canaan; la terra più fertile del Medioriente. La terra al centro del Medioriente. Terra di conquista, di pastori, commercianti e guerrieri. Gli antichi popoli furono vinti dal popolo monoteista sfuggito alla schiavitù in Egitto e che Mosè porterà a ridosso di quella che per loro fu la "Terra Promessa". Dio stabilisce Israele in quel luogo sacro.
Il popolo dei Giudei, però, dopo varie vicissitudini, è stato disperso dall'imperatore Tito.
Intanto la predicazione di un Nazareno, che si definiva il Messia mandato dal Padre a redimere la terra, aveva fatto fortuna. Gesù, detto il Cristo fa espandere in Israele la dottrina cristiana, una dottrina rivoluzionaria.
La Terra Promessa degli Ebrei, allora, senza gli Ebrei è stata prima romana, importante centro della Chiesa cristiana che ne fece una delle capitali religiose. Essi la definiscono la "Terra Santa".
Vi si sono insediati i bizantini.
Infine è stata conquistata più in là dagli Arabi. A Gerusalemme Maometto sarebbe asceso al cielo. Anche per loro è una luogo importante.

Si sa che per secoli quella regione è stata sotto l'influsso arabo, poi turco - ottomano, infine gli inglesi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si decise, gli Stati Uniti decisero, di riportare tutti gli Ebrei del mondo in quella loro regione d'origine. Questo colpo infelice, questo colpo a bruciapelo, come si può definire se non una pretestuosa influenza che vuole cancellare mille e trecento anni di storia?

Oggi è possibile la pace? Oggi è possibile la pace lì. Certo, la volontà è volontà.
Netanyahu ha ragione a volere uno Stato palestinese smilitarizzato ma dovrebbe smilitarizzarsi anche Israele. E se Israele si smilitarizza qualche minuto dopo sarebbe assaltato da Siria, Giordania, Libano ecc ... Israele è iperodiato. E una condizione simile, nella regione, destabilizza qualunque processo di pace.
L'Hamastan è un attivo nucleo di terrorismo internazionale arabo con il dichiarato obiettivo di "annientare Israele". E questo non è possibile.
L'idea di Giovanni Paolo II di una Gerusalemme a statuto internazionale, gestita da Arabi, Ebrei e Cristiani è fantasioso, forse, ma rimane sicuramente il progetto politico ideale più reale possibile.

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NUOVO CRISTIANESIMO

Chi crede in me, non crede in me ma in Colui che mi ha mandato; chi vede me, vede Colui che mi ha mandato (Gv,12, 44-45)
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