
La Bibbia, si sa, è un libro antichissimo, un libro epico, storico, ispirato da Dio, saggio: uno scrigno di ricchezza morale per il popolo israelita. E', però, anche lacunoso, a volte ripete concetti e li varia, a volte commette errori. Allora? Come spiegano i biblisti più seri da anni Dio ispira la Parola la mano dell'uomo la redige ed a volte la mano dell'uomo sbaglia. Potrebbe sembrare una giustificazione che non sta in piedi. Eppure se ci ragioniamo troveremo diversi spunti di meditazione. Come nel famoso passo di Giosuè 10, 12 - 13:
Quando il Signore consegnò gli Amorrei in mano agli Israeliti, Giosuè parlo al Signore e disse alla presenza d'Israele:
- Fermati, sole, su Gabaon,
luna, sulla valle di Aialon -.
Si fermò il sole
e la luna rimase immobile
finché il popolo non si vendicò dei nemici.
Ora, voi ricordate la prima interpretazione della Chiesa fu quella che giustificava, a livello "razionale", la cosmogonia antica: la terra al centro dell'universo, il Sole che si muoveva e che Giosuè riesce a far fermare per un intero giorno, con la supplica a Dio.
Questo il brano.
C'è da aggiungere che per secoli la Chiesa, per mantenere inalterata la tradizione (d'altronde costantemente minacciata da potere politico, scismi interni, guerre di religione e mancanza di verità nel popolo) è stata "ferma" nel non permettere nessun'altra interpretazione della Scrittura. Vi era in ciò sia ragione politica sia ragione religiosa, spirituale.
Allora, tornando al passo, dirò le mie perplessità. Alla luce delle conoscenze del XXI secolo sappiamo che il Sole è fermo e la terra si muove; cosa già spiegata da Galileo Galileo nel XVII secolo. E lo scienziato toscano, sapendo l'opposizione del Tribunale dell'Inquisizione dei Gesuiti, e conoscendo il passo aveva anche prodotto delle interpretazioni al testo. Aveva ciò spiegato il sistema eliocentrico sia con l'osservazione degli astri sia con le parole di Gosuè.
- se bene la Scrittura non può errare, potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de' suoi interpreti ed espositori, in varii modi: tra i quali uno sarebbe gravissimo e frequentissimo, quando volessero fermarsi sempre nel puro significato delle parole, perché così vi apparirebbono non solo diverse contradizioni, ma gravi eresie e bestemmie ancora; poi che sarebbe necessario dare a Iddio e piedi e mani e occhi, e non meno affetti corporali e umani, come d'ira, di pentimento, d'odio, e anco talvolta l'obblivione delle cose passate e l'ignoranza delle future -. ( Lettera a Benedetto Castelli, Firenze 1613)
Galileo spiega che fermandosi il Sole il giorno si sarebbe allungato e che questo nella fisica di Aristotele e la teoria di Tolomeo non era pensabile ma che, ponendo al centro del sistema di pianeti il Sole era invece plausibile.
Galileo, come sappiamo, Bellarmino torto. E suonano come al solito vere le parole di Cristo quando dice: - Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato - (Lc, 14, 11). Queste parole di Gesù, infatti, mi fanno spesso venire a mente la scena di Galileo Galilei costretto ad inginocchiarsi davanti al Tribunale ed abiurare le sue teorie scientifiche.
La Chiesa, divenuta politica, ha perso la sua purezza e la sua ingenuità, ha perso la luce della fede e della ragione. La scienza, d'altronde, si è opposta nel nome della libertà a questo potere temporale dei religiosi ma con il tempo è andata molto al di là dei suoi nobili propositi iniziali.
Oggi un riordino, una nuova alleanza, una rilettura della Scrittura e dei comportamenti della ricerca scientifica ci aiuterebbero a capire le grandi potenzialità e le imbarazzanti empasse in cui cadiamo spesso. Religione e scienza non sono nemiche ma alleate, due sfere dell'agire umano che è in sè potenzialità divina, scintilla divina. A Nicodemo Gesù spiegava: - Quello che è carne è carne e quello che è spirito è spirito - (Gv 3,6). Non si può fare a meno nè dell'una nè dell'altra dimensione come non si deve giudicare nè solo con l'una nè solo con l'altra. In questi tempi di crisi morale della società e di empietà a tutti i livelli, compresi quelli sacri, dovremmo ripensare alla lezione attualissima del genio di Galileo, a Giosuè che a Gabaon chiese in preghiera a Dio di fermare il Sole ed alla straordinarierà del creato e della natura.
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